GRISSAR

GRISSAR

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IL GRISSAR È MOLTO ATTENTO ALLA LETTERATURA GIOVANILE, ECCONE UNO STRAORDINARIO ESEMPIO

asia vecchi

Mi chiamo Asia Vecchi. Frequento l'Accademia di Belle Arti di Napoli, sono una persona introversa e realista.Le mie passioni sono principalmente il disegno, la scrittura e la lettura.

La scrittura è un mezzo che utilizzo per far capire in primis a me stessa i miei sentimenti e le mie emozioni, mi mette faccia a faccia con ciò che provo, senza alcun tipo di filtri o di maschere. Spesso funge anche da valvola di sfogo personale.

Spero che i miei testi vi possano piacere. 

ho perso la capacità 

di guardare il mondo 

con gli occhi della curiosità 

sembra non mi importi, infondo 

 

trattieni in un pugno un'emozione

il terreno vibra sotto i miei piedi 

soffochi nel cuscino una sensazione 

dicono di amarti, ma davvero ci credi? 

 

sono intrappolata nel mio regno 

dove tutto è bianco, incantevole 

presi in mano un vecchio disegno 

dalla sua superficie uscì un essere spregevole

 

rinchiudo un fiore di gardenia in una cornice

delicata e sinuosa come un cigno 

ormai ero prigioniera come Alice

nel suo mondo dove tutto era in apparenza benigno 

 

una volta preso in mano il pennello 

bastava solo sapere dove andare

lungo il tragitto mi trafisse il cuore con un coltello

a quel punto non sapevo più dove poter scappare

 

sulla collina corrono un gruppo di cervi 

uno di loro cade a terra, inerte

facevano di tutto pur di affliggervi 

al creato non importa se viviamo in disgrazie sofferte

 

 

 

spesso amo stare sola 

non sempre mi pesa 

ma quando sei con me sento un nodo alla gola 

inizia nella mia mente la tua ascesa 

 

nelle orecchie mi urli grida di aiuto

riesci a toccarmi anche se non ci sei 

parli dell'amore mai avvenuto 

non ti conosco, eppure per te morirei 

 

i tuoi occhi color oceano non sono difficili da comprendere

si guardano attorno con quello sguardo atroce 

nel più totale silenzio ti ascolto piangere 

inietto nelle mie vene la tua voce 

 

hai avuto il volto perso nel vuoto

grida e smarrimento hanno distrutto la tua anima

quando hai cantato sembrava un terremoto 

dal mio corpo è scesa una lacrima

 

hai finalmente aperto quella porta

che attraversa un mondo onirico 

da scie di luce azzurra mi vedi assorta

adesso lasciati inglobare da quell'intrico 

 

non ho avuto onore della tua compagnia per molto tempo

ma adesso è ora di trovare la retta via

sei stata come il tuono che precede il lampo 

ti prego, elimina da questa vita l'apatia

 

 

 

 

un giorno mi svegliai

non ricordo né il minuto ne l'ora esatta 

con le gambe al petto mi accovacciai

in fondo all'oceano caddi distratta

circondata dall'azzurro e dal candido 

trovai il modo per arrivare ai piedi della pendice

mentre camminavo sentii un grido

"fidarti di te stessa non ti si addice" 

quando le mie gambe ormai si sgretolarono 

uno strano essere mi raggiunse 

non venni lasciata invano all'abbandono 

una scintilla nel mio animo giunse 

arrivata alla cima della collina 

trovai un minuto fiore

vicino a esso giaceva una cartina 

vi era disegnata la mappa del mio cuore 

dai miei occhi scendevano assordanti lacrime

mentre la carta mi frantumava le mani 

sotto il mio sguardo un corpo che si sopprime

tutti i miei dubbi non furono più lontani

l'ultimo sibilo uscì dalle mie labbra 

come un fastidioso ronzio

mi accorsi di essere diventata solo un'ombra

speravo solo che questo non fosse un addio

 

 

 

 

 

inganno e fandonia 

credendo di avere ragione 

cuor pieno di nostalgia 

intrappolato nell'illusione

 

il vento trasporta le parole 

cariche di agonia 

nel cielo si è spento il sole 

galleggia la malinconia 

 

scappa da questa prigione 

sai di aver torto 

mera confusione 

basterebbe un po' di conforto 

 

rischiarare i pensieri 

non basta più a niente

nonostante tutti i misteri 

hai perso il tuo animo lucente


 

LOREM IPSUM

LOREM IPSUM

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mi mancano le giornate dove il sole era caldo

dove non si respirava un certo affanno

erano le 4:00 di pomeriggio di un lontano autunno

camminando lungo quella strada mi scontrai con l'inganno

mi chiese "oggi hai sorriso?"

risposi che ancora non mi avevano ucciso

sfortunatamente, un'ombra di lì passò

in un luogo insolito mi catapultò

dove per riuscire ad essere indistruttibile

devi diventare a tutti i costi inaccessibile

"smettila di seminare del bene,

ora scoprirai cosa ho da farti vedere"

aveva l'anima più appuntita di un coltello

nera come una macchia di acquerello

una goccia di sangue cadde sul mio viso

lì capì che era stato lanciato un avviso

dal mio corpo sanguinante uscivano delle escrescenze

lunghi rami colmi di violenze, di avvertenze

quando le tenebre calarono sulla mia mente

smisi di sentirmi del tutto efficiente

giuro, avrei voluto rialzare il mio corpo

ma ormai ero rimasta imprigionata nel tempo

dove il freddo ghiacciante, splendente

si sarebbe sciolto anche al lume meno prepotente

 

(e tu, hai sorriso oggi?)

Asia, she wrote

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Opera di Asia Vecchi

Opera di Asia Vecchi

Opera di Asia Vecchi

La disarmonia delle tue concezioni mi rende pazzo

Pazzo della nostra antica sinfonia

Perché se un tempo eri un po' come

La sigaretta pomeridiana accompagnata da un sorso di caffè

L'alba rosacea fuori il balcone di casa

Macchie di acquerello sporco di disegni condivisi

O le cuffiette in comune sul bus dirette chissà dove

Adesso sei solo un lungo ricordo

E posso solo rimembrare l'apparente giovinezza e spensieratezza delle nostre menti

Mentre quel prato fiorito brucia nelle macerie dei ricordi di quella canzone scritta da noi due nel tempo


Scrivo di te perché è arrivato il limite

Questa sofferenza è vissuta per troppo tempo

La porto dentro come le macerie di una città in fumo

E non so se ad oggi fa più male viverlo questo dolore o oltrepassarlo

Perché ormai non siamo più io e te, non so più chi tu sia. 

E tu uccidi chiunque ti incontri

Perché sei come una nube nera in movimento

Che per proteggersi da attacchi esterni

Cerca riparo in quella che è la sua bizzarra monotonia

E mi fa male pensare che nonostante tutto, non c'è più sforzo da parte mia

Mi hai stancato l'anima. 

L'amore che provavo per te ora è nullo, e sei sparita via

In quella nube nera di angoscia e malinconia

Coperta di illusioni, di bugie, di menzogne

Tu sei la prima che mente a te stessa, quindi come potrei aspettarmi che ti venga mai in mente che fra noi due c'è una crepa?

E tanto ormai, non capisco neanche più se di me ti frega. 

Non ho più nulla da perdere dopo te.  

E mentre una candela

Illumina questa stanza

L'odore di incenso

Mi riporta alla delicatezza dei tuoi gesti

Quando afferrasti quella tela

Tessendo su di essa tutti i momenti

Delle nostre risate

Dei nei sul tuo corpo

Della birra tiepida in posti nascosti

Gli occhi sognanti

Il volto perduto

I vestiti bagnati di sambuca

Il mio rossetto sulle tue guance  

E tanti docili fili d'erba scorrono

Spostati dal vento

Mentre ci rubiamo il naso a vicenda

Schizzo una macchia di acquerello

E disegno cuori con la penna

Da regalarti su un fogliettino

Che non si sa dove andrà a finire

Nella speranza che

Di punto in bianco

Dalla tasca del giubbino

Troverai quella catenina fatta di margherite

E sorriderai al pensiero di me

 

Ci sta una bella luna stasera
Ma non appare così nitida
Preferisco accendere la sigaretta
Eleggere righe di storia immaginarie
Piuttosto che provare ad esprimermi


E nel mentre che i

pensieri scorrono

La luna è già sparita

dalla mia visuale

E' rimasto solo il nero

in questa umida notte

Ma fin quando mi 

affaccerò
E' avrò la possibilità di 
osservare lo stesso cielo
Che scruti anche tu
Non saremo mai così
lontane
Come ci pare


Una figura ingombrante

La pelle inzuppata nell'angoscia

Ti fai mille domande

Eppure non capisci

(Cosa c'è che non va?)

 

Indosso la solita felpa ricoperta di pittura

Travesto il mio volto con un filo di mascara

E nascondo il mio essere sotto questa pelle lacerata dalle mille sigarette fumate

Sembra che anche oggi tutto vada storto

Cosa significa prendersi un attimo per se stessi?

Questa vita sembra un teatrino

Si parte già preimpostati

Vorrei imparare a recitare bene

Ma sono il primo fallimento nel mio stesso spettacolo

E ci vedremo a gennaio caro corpo

Quando non saprò più chi tu sia


Povera anima
*****


È colpa mia

Se invece di prendermi per mano

Ho scavato una fossa

E ci ho gettato ogni contatto.

 

Se invece di baciare il mio corpo

Ho dipinto su una tela

E in mezzo alla fiamme

Me ne son disfatto.

In un posto segreto

Crescono foglie d'edera dalle mie mani.

 

Con la chitarra canto una canzone

In riva al lago sento lo svolazzare di piccole ali.

 

Minute fanciulle danzanti girano attorno il tuo ventre

C'è un piccolo castello deforme

All'estremità dell'infinito e del presente.

 

All'interno di un labirinto coperto di muschio

Crescevano grandi rose rosse

Appena rivolsi loro il mio sguardo appassirono e mi dissi

"Voglio scappare da questo mondo che causa solo percosse".

Quanto è passato?

Un minuto o l'eternità

Da quando hai acceso il bastoncello d'incenso

 

Il tuo sguardo è vuoto su quel libro non finito

CD in attesa di un singolo ascolto

La borsetta con la tracolla

Trasporta tutta la tua angoscia

 

Qualcosa ti stringe la gola

 

Ti siedi alla finestra e pensi

"A volte l'unica cosa che serve è buttare merda su una tela"

Ma non lo fai, non hai più il coraggio di affrontarti